LOT 0393 Catalogo delle opere date finora alla luce da
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Catalogo delle opere date finora alla luce da Gio-Battista Piranesi.Roma, Palazzo Tomati, 1761 Acquaforte e bulino, firmata in lastra in alto a sinistra. Esemplare nel secondo stato di ventisette, databile al 1761. Al piede la scritta: “Si vendono presso il medesimo Autore nel palazzo del Conte Tomati a Strada Felice, vicino alla Trinità de' Monti”. Magnifica prova, impressa ad inchiostro bruno su carta vergata coeva, traccia di filigrana ‘Doppio cerchio con giglio’. Ampi margini, eccellente stato di conservazione, esemplare di straordinaria bellezza. Rarissimo foglio volante. Abitudine comune di molti editori nel diciottesimo secolo era quella di pubblicare cataloghi o listini prezzi delle opere grafiche che offrivano in vendita, allo scopo pubblicitario di promuoverle, facilitarne le ordinazioni, ricevere sottoscrizioni. Il Piranesi non si limitò ad un semplice catalogo scritto, realizzandone uno illustrato, meglio conosciuto come catalogo inciso, che pubblicò per la prima volta nel 1761. L’occasione fu quella della nuova sede di Palazzo Tomati, dove andò a stabilirsi proprio nel 1761. Il primo catalogo conteneva l’elenco delle 59 vedute della serie Vedute di Roma prodotte sino ad allora, comprendendo anche la lista dei libri e delle altre stampe realizzate; tale catalogo venne di volta in volta aggiornato con l’aggiunta del nuovo materiale in vendita, producendo un notevole numero di stati differenti, di cui ben 27 sono ora noti. Rispetto al primo Catalogo, qui appaiono le seguenti modifiche: le Vedute di Roma elencate sono 60, l’ultima è la veduta del Pantheon; la serie delle Carceri è stata completata e comprende 16 tavole in vendita a 20 paoli; i Trofei di Ottaviano sono composti da 10 fogli in vendita per 23 paoliIl catalogo inciso costituisce un elemento fondamentale per la datazione delle opere del Piranesi, strumento insostituibile di studio e ricerca, la cui analisi degli stati permette di datare approssimativamente tutte le opere tarde dell’artista. Nella realizzazione di quest’opera, Piranesi studia soprattutto l’aspetto decorativo che essa doveva assumere, esaltandone l’effetto di suggestiva evocazione. La tecnica usata è la stessa di quella che ritroviamo in alcuni suoi libri: su uno sfondo architettonico egli dà vita ad un effetto trompe oeil, disegnando degli spilli che fermano alcuni cartigli contenenti titoli delle sue opere. Il primo piano è costituito da rovine e frammenti scultorei, mentre lo spazio bianco è volutamente inserito per aggiungere in seguito altre voci. Gli esemplari del catalogo sono notevolmente più rari delle altre incisioni, probabilmente sia per la scarsa tiratura, sia perché considerati effimero materiale pubblicitario, e quindi non conservati.Katharina Mayer-Haunton, Catalogo delle opere…, in “Piranesi. Incisoni-Rami-Legature-Architetture”, Catalogo della Mostra della Fondazione Cini, a cura di Alessandro Bettagno), Neri Pozza, 1978, p. 10, n. 2 e Ill. n. 2. Hind p. 6, Focillon 1, Robison II/XXVII.
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